Volevo essere una sirena

Ciao mi chiamo Laura e sono nata con una gamba un po’ diversa. Ti va di entrare nel mio angolo sicuro? Qui l’autenticità è il filo conduttore.

Sono nata in un corpo che non segue i canoni della perfezione, ma con il tempo, ho scoperto come trasformare questa condizione in un’opportunità per ispirarti a fare altrettanto, trovando la bellezza in ogni caratteristica che definiamo imperfezione.
Mi chiamo Laura e questa è la mia storia.

CONOSCIAMOCI MEGLIO
Ritratto bianco e nero di donna con frangetta che sorride con mento appoggiato alla mano

Ipoplasia ed Ilizarov

Sono nata con ipoplasia femorale, una malformazione che colpisce un nuovo nato su 40.000.

Ho imparato a convivere con una disabilità motoria e con le cicatrici che porto sul corpo. Per anni le ho vissute come un limite, oggi invece le considero parte della mia forza.

Qui ti racconto senza filtri come le mie cicatrici sono diventate la mia forza.

Qui troverai racconti veri, a volte scomodi, altre volte leggeri, ma sempre sinceri.

In questo spazio parliamo di body positivity, accettazione di sé e di come trovare la bellezza nell’imperfezione.

Condivido la mia esperienza con la metodica di Ilizarov, frammenti di vita quotidiana e pensieri sparsi: tutto quello che mi ha insegnato quanto sia potente scegliere di essere se stessi.

Perché per me, celebrare l’autenticità significa proprio questo:

  • dare valore alle cicatrici;
  • imparare ad amarci senza confronti;
  • riconoscere l’unicità come risorsa.

Se cerchi una voce amica, storie che parlano di resilienza e ispirazione concreta per affrontare le tue sfide, sei nel posto giusto.

❣️Perché ogni storia è unica e merita di essere raccontata.

RACCONTAMI LA TUA STORIA
Illustrazione chibi di una ragazza con lunghi capelli scuri e frangetta che gioca con un gattino grigio tigrato su un tappeto bianco davanti a un camino acceso.

La mia storia

E qual è la mia storia?

Sono nata con una gamba un po’ diversa perché alla nascita è stata riscontata una malformazione che nel mio caso ha colpito il femore della gamba destra: si chiama ipoplasia femorale congenita.

Il mio femore era più corto di tre centimetri e l’anca era displasica. Un bel piccolo grande pasticcio, ti renderai conto anche tu!

Chiaramente è stato un percorso difficile, ma col passare del tempo ho imparato a vedere la bellezza nell’imperfezione, passando per la sofferenza di non essere mai abbastanza.

CONOSCIAMOCI MEGLIO

Racconto la mia storia, mettendo a disposizione il mio dolore, per lenire il tuo.

Illustrazione chibi di una ragazza dai capelli scuri seduta in un letto d’ospedale, con un orsacchiotto tra le mani e una flebo al braccio, accompagnata da un’infermiera sorridente.

Ti presento Veus

Come ti racconto la mia storia? Ho scelto di raccontarla attraverso  illustrazioni in stile chibi create con AI: proprio come questa che vedi su questa pagina.

A proposito, questa bambolina si chiama Veus e questa è la sua storia.

Veus non vede l’ora di raccontarti storie e avventure disegnate con tratti morbidi, occhi grandi ed espressivi, e uno stile super adorabile.

👉 Incontra Veus, il mio alter ego in stile chibi sul blog e su Instagram.

Perchè ho scelto lo stile chibi? L’amore a prima vista per lo stile chibi è stata la rivelazione, il tassello mancante del mio racconto.

Le sue linee morbide e quegli occhi pieni di vita sono un veicolo perfetto per raccontare un vissuto che, pur nella sua sofferenza, è un inno alla rinascita. Rende tutto più accessibile, più empatico.

Ho preso una parte del mio passato, i cartoni animati che mi facevano compagnia, e l’ho trasformata in una parte del mio futuro, in uno strumento per connettermi con il mondo.

I cartoni animati, quelli che da bambina mi facevano compagnia quando non potevo muovermi per mesi interi.

Erano un po’ la mia finestra sul mondo, i miei amici silenziosi, la mia fuga colorata e spensierata dalla realtà spesso grigia.

Oggi quando creo e riguardo queste illustrazioni, ci ritrovo quella stessa voglia di leggerezza: linee semplici, colori tenui, occhi grandi che sembrano raccontare una storia senza bisogno di parole.

GUARDA LA GALLERY

E forse è proprio questo il punto: non importa quanto cresciamo o quante cicatrici portiamo addosso, c’è sempre uno spazio in cui possiamo sentirci leggeri.

Grazie per essere qui.

Con affetto, Laura e Veus

Illustrazione chibi di una ragazza con lunghi capelli scuri che lavora al computer portatile, con un gattino grigio tigrato accoccolato accanto a lei.