Dovrai mettere il fissatore Ilizarov e l’idea di ciò che ti aspetta, ti spaventa.
Per prima cosa voglio dire che capisco la paura che può fare l’apprecchio Ilizarov e non sono qui per sminuirla e raccontarti che tutto sarà facile ed indolore.
Ciao! Mi chiamo Laura e sono nata con ipoplasia congenita al femore destro, in poche parole con una gamba più corte dell’altra.
Durante la mia vita ho messo molte volte il fissatore di Ilizarov per allungamento degli arti inferiori.
Conosco le emozioni che provi adesso, prima di iniziare, so che i mesi che verranno non saranno facili, ma so che il metodo Ilizarov in Italia è una realtà da oltre 50 anni ed è un investimento che vale la pena di affrontare.
Sarà un percorso lungo e talvolta doloroso che coinvolgerà te in prima persona, ma anche il contesto nel quale vivi, perciò quello che ti suggerisco e condividere questo articolo con le persone che saranno accanto a te nei prossimi mesi.
Quando nasce la metodica Ilizarov
Quanti anni ha il fissatore di Ilizarov?
Siamo alla fine degli anni settanta e Carlo Mauri, alpinista, nativo di Lecco, in seguito ad una frattura della tibia riportata a seguito di un incidente durante una scalata, si ritrova con una gamba più corta di 4 centimetri ed una brutta infezione.
Decise quindi di recarsi in Siberia, dove il dottor Gavriil Abramovič Ilizarov stava sperimentando il metodo di rigenerazione dell’osso, una tecnica allora innovativa.
Dopo sei mesi di allungamento con Ilizarov, la sua gamba aveva riacquistato la sua lunghezza naturale e la condizione di pseudoartrosi era completamente scomparsa.
Il metodo Ilizarov in Italia comincia quindi agli inizi degli anni ottanta. Dopo aver testato gli evidenti risultati di questa metodica nell’Unione Sovietica, dove era appunto nata, il Dott. Angelo Villa, che ebbi l’onore di conoscere, portò nel nostro paese la metodica col fissatore esterno.
Fu introdotta tra le cure all’ospedale di Lecco e nel 1982 Villa, insieme a Maurizio Catagni, fondò l’associazione per lo studio e applicazione della tecnica Ilizarov. Nascevo proprio quell’anno, non è ironico?
Da allora è passato molto tempo, ma la metodica Ilizarov è rimasta quasi la stessa e questo puoi darti un’idea della sua validità.
Negli anni sono cambiati i materiali tanto che anche io ho potuto giovare di un apparato di Ilizarov con cerchi in carbonio (tra l’altro neri, molto stilosi) e molto più leggeri di quelli in acciaio.
Potresti farti questa domanda. Sono allergico all’acciaio: come posso mettere l’Ilizarov ? In caso di allergie, sono utilizzati cerchi in titanio.
Oggi il fissatore Ilizarov è una tecnica molto diffusa impiegata per curare patologie congenite, ma anche fratture causate da traumi post incidentali.
Il fissatore circolare è utilizzato anche per l’allungamento ossa delle gambe e delle braccia in situazioni patologiche come il nanismo, ma è sempre più utilizzato nel caso di allungamento di arti a fine estetico.
Oggi all’ospedale di Lecco vengono effettuati circa 200 impianti Ilizarov l’anno. Il Dottor Catagni nella sua carriera, ha sottoposto a questa tecnica pazienti di età fino a 81 anni.
Ma vediamo adesso con parole semplici, cos’è la tecnica Ilizarov.
Cos’è l’Ilizarov?
Immagina una gamba (o un braccio) che deve essere “aggiustata”: può esserci un osso troppo corto, storto, o rotto in un modo complicato. La metodica di Ilizarov serve proprio a raddrizzare, allungare o far guarire meglio le ossa.
Come funziona l’Ilizarov? Si usa un tutore esterno circolare (chiamato fissatore di Ilizarov) fatto di anelli di metallo collegati da bacchette e fili sottilissimi che passano attraverso l’osso.
Questo apparecchio permette di muovere l’osso piano piano, millimetro dopo millimetro, grazie a piccole regolazioni che si fanno ogni giorno.
Così l’osso “si allunga” o “si raddrizza” mentre il corpo crea nuovo tessuto osseo nello spazio che si forma.
In pratica è come se si “insegnasse” all’osso a crescere di nuovo, dandogli il tempo di rigenerarsi.
👉 È un metodo usato sia per motivi medici (ad esempio dopo incidenti o per correggere malformazioni), sia per motivi estetici, allungamento degli arti a fine estetico.
Dismetria e fissatore Ilizarov
Cos’è la dismetria? La dismetria è la differenza di lunghezza di un arto rispetto all’altro. Tale deformità può essere congenita o acquisita a causa ad esempio di neoplasie, ma non solo.
Io sono nata con una dismetria di tre cm causata da sofferenza fetale. Questa malformazione prende il nome di ipoplasia congenita femorale. A questo si aggiunge la displasia dell’anca.
Allora non si facevano controlli prenatali, perciò pensate che bella sorpresa hanno avuto i miei giovanissimi genitori quando sono nata io.
Ridiamoci su, ma ovviamente è stato un grande dolore per loro, che probabilmente capisco solo adesso che sono a mia volta, mamma di un bambino sano. Sano, ma nato molto prematuro perché non ci facciamo mancare mai niente qui eh.
A proposito, se hai Audibile puoi ascoltare il Podcast “L’Ombra delle donne” e alla puntata numero 10, racconto la mia maternità.
Torniamo alla mia gamba. Alla nascita la mia gamba destra era più corta di quella sinistra di ben 12 centimetri e sono giunta al fissatore Ilizarov dopo parecchi interventi non risolutivi.
Dapprima hanno tentato di ripristinare la posizione dell’anca per curare la coxa vara (una deformità dell’anca, perché le cose vanno fatte bene se no, non si fanno).
Oggi infatti ho una lunghissima cicatrice laterale sul femore che mi ricorda tutti i giorni che “non tutte le ciambelle escono col buco”. Diciamo che tra quella e tutte le altre …
Ed è proprio di cicatrici che ti parlo in un altro articolo qui nel blog.
Nel 1988 per la prima volta mi sottoposi ad allungamento degli arti inferiori: il primo di una lunga serie. Basti pensare che non so esattamente quante altre volte ho avuto a che fare con questa gabbia di ferro, ma ipotizzo una decina.
Oggi ho completamente recuperato la dismetria, ma purtroppo convivo co un ginocchio rigido, in poche parole non posso più piegare il ginocchio destro e questo mi porta notevoli problemi.
Quali sono i rischi del trattamento Ilizarov?
Come qualunque intervento, ci sono dei rischi nel trattamento Ilizarov.
Adesso lascia che ti descriva le 6 fasi del trattamento Ilizarov dal mio punto di vista. Non è un documento scientifico, pertanto concedimi, come detto prima, termini non appropriati ed inesattezze.
Voglio però condividere con te, la mia esperienza.
Prima di mettere l’Ilizarov

#ChibiMood #Natura #Ricordi #LaLauretta
Hai fatto una visita o più di una ed una serie di lastre, che hanno confermato la diagnosi.
La paura ti sta sovrastando e lo capisco perché ci sono passata e a dirla tutta, ho avuto paura tutte le volte che sapevo di dover mettere il fissatore di Ilizarov proprio perché conoscevo la strada a cui andavo incontro.
Però non sto scrivendo questo articolo per spaventarti, ma per dirti che vivrei tutto quello che ho vissuto perché i risultati sono visibili ed è importante curare una dismetria, quindi dammi retta: non rimandare.
Una dismetria non curata è una schiavitù. Potresti chiederti cosa succede se non curo la dismetria? Et voilà un bell’elenco di sette punti per farti capire quanto è importante curare una dismetria:
- Problematiche a carico della schiena;
- Obbligo di dover utilizzare plantari o scarpe con rialzo;
- Deambulazione compromessa e soggetta a peggioramento;
- Problemi a carico delle articolazioni;
- Serie problematiche all’arto sano. Ergo, la fine dei giochi;
- Dolore cronico;
- Utilizzo quotidiano di anti infiammatori con conseguenti problematiche a carico dell’intestino.
Dall’intervento alla rimozione del fissatore
Il ricovero
Sono stata ricoverata molte volte. Agli inizi il reparto era quello di pediatria dove c’erano bambini con ogni tipologia di problematica. Agli ultimi interventi invece sono stata ricoverata in ortopedia, essendo ormai diventata una donna.
Oggi, la permanenza in ospedale è ridotta rispetto al passato quindi aspettati di entrare in ospedale anche il giorno prima dell’intervento e di uscire al terzo giorno, salvo complicazioni.
Si, dai non ti agitare, è una frase che si dice “salvo complicazioni, salvo imprevisti”. Non succederà nulla. Oramai è un intervento di routine: pensa a quando dovevo sottopormici io che era praticamente sperimentale, eh.
Se qualcosa dovesse andare storto e ti assicuro che comunque succede, devi pensare che sei nelle mani di professionisti che hanno visto talmente tante casistiche da essere pronti a qualunque imprevisto.
Lo stato emotivo positivo poi, aiuta sempre a convivere col fissatore Ilizarov. Il sorriso e l’ironia in effetti non mi sono mai mancati e a chi mi veniva a trovare in ospedale rispondevo sempre “tutto bene”.
Oggi guardando quella piccola bambina a letto, con quella pesante gabbia di ferro mi viene da dire “tutto bene un ca*”, scusa eh, ma quando vi vuole, ci vuole.
Durante il ricovero, ti spiegheranno tutto in maniera accurata e forse andrai anche in sala operatoria a fare la prova dei cerchi che indosserai per i mesi a venire.
Fatti dire tutto a proposito di questi aspetti:
- cure igieniche
- come girare i dadi del fissatore
- gestione del dolore
- cose da non fare con l’Ilizarov
- possibili complicazioni
- riabilitazione suggerita
- cosa puoi fare con il fissatore di Ilizarov e cosa no
Ok tutto chiaro, ma questa gamba come si allunga? La modalità con cui operare sul fissatore per consentire la separazione dei monconi, te la spiego tra un attimo, ora andiamo al giorno dell’intervento.
L’intervento
Se l’operazione è prevista per il mattino, la sera prima dovrai cenare con un pasto leggero e poi dalla mezzanotte non potrai più né bere né mangiare onde evitare ripercussioni in sala operatoria causate da interferenze con l’anestesia.
Un po’ come i Gremlins, fai attenzione alla mezzanotte, ma stai tranquillo che se dovessi bere, non ti moltiplicherai.
Io mi ricordo bene la tensione in attesa della chiamata dalla sala operatoria, la mattina dell’intervento. Il telefono della sala degli infermieri che squilla e l’infermiera che arriva sorridente.
Una frase che mi sono sempre sentita ripetere è che occorre addormentarsi in maniera serena prima dell’anestesia per agevolare un risveglio sereno. Se fosse vero non l’ho mai capito, ma nel dubbio …
Adesso forse ti stai domandando quanto dura l’intervento per l’applicazione dell’Ilizarov. Dipende dalla zona interessata. Ricordo che quando dovetti mettere l’Ilizarov su tutta la gamba, l’intervento era durato circa sette ore.
Per un genitore sono ore interminabili e anche se non sono mai stata da quella parte, non è difficile immaginarlo.
Ad un certo punto però le porte della sala operatoria si apriranno e uscirai parecchio stordito o stordita, ma non dolorante grazie ai farmaci post intervento che calmeranno i tuoi dolori per i giorni a venire.
E da questo momento inizia il tuo viaggio col fissatore Ilizarov.
Convivere col fissatore Ilizarov
Il risveglio dall’anestesia è una parte delicata. Devi accettare di vedere il tuo corpo trasformato. Non lasciarti impressionare dai bendaggi e dal colore rosso del betadine.
In sala operatoria non si risparmiano cospicue dosi di disinfettante, ma poi quando dovrai occupartene tu della cura del tuo amico fissatore, sarà anche più carino da vedere.
Il primo impatto visivo non è mai facile, ma credimi, ci farai presto l’abitudine e imparerai a muoverti in autonomia prima di quanto pensi nonostante il peso. Pensa che io sono sempre stata piccola e gracile eppure col mio Ilizarov mi muovevo senza problemi.
É un peccato non avere tante foto e video di quei tempi, ma qualche mese fa ho trovato su Instagram una pagina che ti consiglio di andare a vedere. La piccola Thalia è straordinaria e devo dire che mi rivedo moltissimo in lei. Ringrazio Vale, la mamma che mi ha permesso di citare la piccola grande Thalia.
Ora, abbiamo affrontato l’intervento ed è arrivato il giorno delle dimissioni: tornerai a casa e la tua esperienza con il fissatore Ilizarov inizierà davvero: inizia il periodo della tua convalescenza.
La medicazione
La medicazione è un’attività poco invasiva, ma molto importante da svolgere con cura e in un ambiente il più possibile pulito (sterile è impossibile a meno che non abitiate in ospedale).
Consiste nel togliere tutte le piccole garze, medicare e rimettere quelle pulite.
I medici su questo aspetto non sono tutti d’accordo: c’è chi assolutamente non permette di fare doccia o bagno con Ilizarov, c’è invece che lo consente anzi suggerisce. In questo secondo caso, pensa ad una vasca piena di … amuchina.
Io una volta diventata grande, facevo una veloce doccia e poi mi medicavo, ma da piccola mi lavavo a pezzi finché portavo l’Ilizarov e una volta tolto, la sensazione del primo bagno era talmente liberatoria, che veniva fotografata.
Come si fa la medicazione con il fissatore di Ilizarov?
- Togli anelli e bracciali;
- Lava le mani;
- Indossa i guanti (te ne servirà un altro paio dopo);
- Prendi le garze 5×5 ripiegale su stesse e applica un taglio su un lato e mettile su una superficie sterile. Io avevo un vassoio inox che sterilizzavo prima di iniziare;
- Taglia dei cerotti di carta di circa 5 centimetri e chiedi a qualcuno di tenerteli fino a che non ti serviranno. Scherzo, appiccicali al tuo comodino;
- Disinfetta pinza e forbici con una garza imbevuta di betadine e appoggia il tutto su una superficie pulita;
- Rimuovi tutta la precedente medicazione alzando i gommini;
- Butta tutto in un sacchetto;
- Indossa il secondo (ed ultimo) paio di guanti;
- Afferra batuffoli di garza imbevuti di disinfettante e medica attorno ad ogni filo o fiches (di diametro maggiore). Usare un batuffolo per punto è una buona indicazione. Cerca di rimuovere le crosticine che facilmente si formano e controlla che non ci siano infezioni;
- Applica per ogni punto una garzina e abbassa il gommino. Abbassa piano il gommino;
- Fissa ogni garzina al cerchio col cerotto e non metterlo mai direttamente sulla pelle;
- Fatti un applauso e adesso riposati!
Ce la farai!
I controlli
Andrai periodicamente a fare dei controlli nei quali farai delle lastre (o le farai prima e le porterai con te). Da lì il dottore capirà come procede l’allungamento.
Può capitare anche che il dottore decida di rimuovere qualche filo metallico durante un controllo. No panic: tutto sotto controllo.
Più avanti durante i controlli, il dottore esaminerà il livello di calcificazione dell’osso. Ma quando inizia la calcificazione di una frattura?
Nel caso di trattamento con Ilizarov la calcificazione inizia, quando si finisce la fase dell’allungamento della quale ti parlerò tra poco.

#BodyPositivity #ChibiStyle #Ilizarov #LaLauretta
L’allungamento
Come si allungano le ossa col fissatore Ilizarov? Ora te lo spiego. Il fissatore Ilizarov è composto come dicevamo, da cerchi metallici distanziati da piccole aste alle quali sono collegati dei sottili fili e delle viti più grosse (fiches) impiantate nell’osso in fase di intervento chirurgico.
Le suddette aste hanno la caratteristica di essere allungabili e grazie a questo distanziandosi in maniera graduale, fanno si che i monconi si separino, permettendo all’osso di allungarsi. Ora ti domanderai di quanti cm si possono allungare le gambe?
La risposta dipende da caso a caso, ma lo standard è 0,25 millimetri per 3 volte nell’arco di 24 ore. Però il titolo del paragrafo è “attrezzi del mestiere” e ancora non ti ho detto perché. Lo faccio subito, in questo video vedrai una persona che procede con l’allungamento attraverso il giro dei dadi.
La calcificazione
Ad un certo punto, arriva il giorno di un controllo che non dimenticherai mai più: il dottore ti dice che la fase dell’allungamento è finita ed inizia quello della guarigione. E quanto tempo ci vuole per saldare un osso? Considerando che più o meno si allunga 1 mm al giorno, la calcificazione può durare circa 4 mesi.
L’osso in questa fase deve rigenerarsi e pertanto ci vuole del tempo. Come velocizzare la calcificazione delle ossa dopo l’allungamento con Ilizarov?
Certamente l’alimentazione e l’assunzione di specifici integratori può aiutare. Così come il movimento e il camminare senza stampelle (se il dottore dice SI), può essere un valido alleato.
In alcuni casi viene consigliata la magnetorepia.
La rimozione del fissatore Ilizarov
Come viene tolto il fissatore esterno? Parti dal presupposto che sta per finire tutto, presto sarai finalmente libero o libera, ma devi ancora affrontare un’ultima sfida.
L’apparato di Ilizarov viene tolto in sedazione, non in anestesia totale, salvo determinati casi.
Come puoi immaginare è doloroso e fastidioso, ma dopo tornerai a casa. Negli anni ’80 da quel momento iniziava la fase del gesso. Oggi se non sbaglio, tendono a mettere un tutore molto meno invasivo.
In ogni caso la leggerezza che si prova al termine di un lungo periodo in compagnia dell’ Ilizarov, non te la dimenticherai mai.
All’età di 10 anni ho sperimentato cosa voglia dire togliere il fissatore Ilizarov senza anestesia.
Non mi ricordo tanto quanto e se fece male, ma mi ricordo che usciti dall’ospedale, i miei si fermarono alla prima edicola e mi comprarono 25 pacchetti di figurine dell’album di Beverly Hill 90120.
La riabilitazione
Dopo aver rimosso il fissatore, avrai visto i giorni peggiori: ora puoi riprendere in mano la tua vita, ma non dimenticarti che anche questa è una fase delicata ed indispensabile. Segui i consigli dei professionisti di riferimento anche se la fisioterapia è indubbiamente noiosa.
I tempi di recupero sono ovviamente soggettivi e proporzionali alla tua età, allo stato di salute generale e sicuramente la differenza la fa se hai dovuto mettere Ilizarov per un incidente o per curare una patologia.
Se ti piace, non ci sono tendenzialmente mai controindicazioni ad andare a nuotare in piscina. I benefici della piscina sono molteplici e non solo ai fini ad una riabilitazione.
Riflessioni finali
Dover mettere il fissatore Ilizarov può essere sconvolgente e nessuno lo può mettere in dubbio, ma armati di coraggio ed inizia questa esperienza perché quando l’avrai messa alle tue spalle, sarai veramente fiero e fiera di te per quello che avrai passato e se qualcuno sta decidendo per te, forse ora lo detesti, ma un giorno lo ringrazierai.
Grazie mamma, papà e grazie “Zio Maurizio”.
👉Hai domande sull’intervento di allungamento degli arti con la metodica di Ilizarov? Rispondo nei commenti o se preferisci.
CONTATTAMI

Salve, ho letto tutta la storia e mi sono commosso. purtroppo sarà un evento che dovrò affrontare con mia figlia di 6 anni con ipoplasia femorale di circa 3cm . Mi consigliavano ospedale Meyer di Firenze. Vedremo nel tempo cosa fare
Ciao Luca, avevo quasi l’età di tua figlia quando ho messo per la prima volta Ilizarov perciò so come possa stare lei ed immaginare come stai tu, da papà. Coraggio e per qualsiasi cosa durante il trattamento, [email protected] sarò felice di darti supporto se potrò.